Problemi di memoria? Bevi due caffè espresso
Il caffè è tra le bevande più consumate al mondo: bere in particolare due espressi al giorno ha effetti positivi sulla memoria, ecco perché
Come faremmo ad alzarci dal letto la mattina se non sapessimo che prima di scappare a lavoro ci aspetta del caffè fumante, magari con un goccio di latte, con un pizzico di panna montata o del cacao spolverizzato sopra?
La nostra giornata sarebbe certamente molto più pesante e faremmo fatica ad ingranare: il caffè, infatti, rappresenta per moltissimi di noi l’unico modo per iniziare con il piede giusto e andare avanti fino a sera (anzi il caffè allunga la vita, lo dice la scienza).
Chi preferisce caffè americano al classico espresso, però, potrebbe perdersi diversi effetti benefici: potremmo essere portati a pensare che il nostro espresso in tazzina sia troppo intenso rispetto all’americano per via della maggiore concentrazione di caffeina. Allo stesso modo è convinzione diffusa credere che l’espresso sia troppo acido e possa causare irritazioni al tratto gastro-intestinale (qui tre alternative al caffè per restare svegli).
In realtà è vero il contrario: è il caffè americano a contenere livelli maggiori di caffeina, per questo motivo possono manifestarsi con più facilità effetti collaterali quali insonnia o ansia assumendo caffè allungato rispetto al classico espresso.
In generale i benefici dell’assunzione di caffè includono un ridotto rischio di ictus, una diminuzione di malattie cardiache e una minore incidenza del diabete di tipo 2, a patto che non si superino le 6 tazzine al giorno.
In particolare, però, bere due caffè espresso al giorno – e non di più (ecco cosa succede se invece beviamo 3 caffè al giorno) – favorisce anche un importante rafforzamento della memoria a lungo termine, come è stato dimostrato dai ricercatori dell’Università della California. Due espressi al giorno, inoltre, incidono positivamente anche sui livelli di attenzione, poiché provocano una maggiore concentrazione di dopamina nel cervello nelle aree legate proprio all’attenzione.